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"A Cuddùra" il dolce di Pasqua

 

  

La Cuddùra rotonda presenta le uova sode una per ogni componente della famiglia


La Cuddùra è uno dei dolci della tradizione pasquale in Calabria. Trattasi di un dolce “speciale” poiché lo si prepara durante la Settimana Santa e che dovrà esser pronta per il Venerdì Santo o per il giorno di Pasqua. Una delle cose fondamentali è inserire nell'impasto, come decorazione, delle uova intere (senza togliere il guscio) in segno di buon auspicio. Tali “regole” conferiscono un significato simbolico al dolce che richiama la fine del periodo di digiuno quaresimale e ricorda la resurrezione di Cristo.
Numerose sono le “usanze”, come la forma che viene data al dolce, come le iniziali dei nomi dei familiari, di pesce, di gallina, di un paniere, di colomba o ancora di piccolo bebè, tutti rigorosamente con la presenza dell'uovo!

Altre forme come “U Cicio i Pasca”  venivano preparate per i bambini.


L’uovo diventa fondamentale per la tradizione pasquale, in quanto oggetto ricco di significati che ritornano dalla notte dei tempi.

  • Nelle popolazioni antiche, l’uovo simboleggiava l’unione della terra con il cielo, che si fondeva in un’unica creazione.
  • Per gli antichi egizi l’uovo era simbolicamente il fulcro dei quattro elementi: terra, acqua, aria e fuoco.
  • Nelle tradizioni pagane e mitologiche l’uovo rappresenta la rinascita, legandosi anche al sopraggiungere della primavera, e del rifiorire/rinascere della natura, quindi simbolo di fertilità ed abbondanza.
  • Con il cristianesimo l’uovo è simbolo di vita e di rinascita proprio in rapporto alla Pasqua, in cui si celebra la risurrezione di Gesù Cristo.

 

Ingredienti:
1 kg di farina, 250 gr. di zucchero, 100 gr. di strutto,
5 uova, 3 uova sode, 40 gr. di lievito di birra, 1 litro di latte, buccia
grattugiata di un limone non trattato.

 

Azienda Carlomagno

 

La nostra storia

La nostra azienda nasce nel 2009, con un progetto ben specifico, quello di riprendere il terreno ereditato dai nostri nonni e avviare una produzione di prodotti autoctoni ottenuti dalla ricerca di sementi antiche, di varietà nostrane e naturali.
Principalmente la nostra azienda produce mandorle, noci, fichi secchi, vino e ortaggi. Tutta la superfice di coltivazione è dislocata all’interno del maestoso Parco Nazionale del Pollino.
Le mandorle tutte di antiche varietà e a guscio morbido ci danno un prodotto gustoso di grande calibratura e dalle innumerevoli proprietà grazie alla pratica di metodi biologici.

 


I fichi varietà “dottato cosentino”, grandi e succosi vengono raccolti essiccati al sole e lavorati a mano.
Il vino viene prodotto in un’area altamente vocata per le viti, precisamente si trova ai piedi del Parco del Pollino e affaccia sul mar ionio godendo di un microclima eccellente per gusto e formazione del colore.
I nostri ortaggi vengono prodotti a Civita sulle gole del Raganello. Pomodori, fagioli, peperoni sono tutti prodotti con sementi antiche dove la loro principale caratteristica è il sapore.

 


Da poco sulle gole del Raganello abbiamo introdotto la coltivazione degli ARACHIDI.
Nei nostri laboratori artigianali avviene la lavorazione e trasformazione di tutti questi prodotti.
Dando vita a: Mandorle pralinate in vari gusti cotte a fuoco lento e pentola in rame - Crocette di fichi fatti a mano - Creme di mandorle, noci, nocciole, Burro di arachidi del Pollino tutte macinate a pietra in un mulino artigianale - Torroni con il miele - Giurgiulea antico dolce tipico della tradizione Arbëreshë con sesamo miele e mandorle - Fichi ricoperti di cioccolato e tanti altri prodotti.


Nella nostra cantina invece, all’interno del borgo storico di Civita, trasformiamo le uve biologiche in vino naturale, grazie ad attenti procedimenti ancora del tutto manuali. Grazie alla storicità e al criterio con cui anni fa è stata costruita la cantina riusciamo a mantenere all’interno una temperatura sempre costante e ottenere una giusta maturazione del prodotto.

I nostri punti vendita:
Spaccio aziendale Carlomagno – Piazza Municipio – Civita
Cantina Carlomagno – C/so Umberto – Civita
Terrazza Panoramica e punto degustazioni “Oasi del Raganello” – Civita
Sito web / E-commerce: www.aziendacarlomagno.it

 

Baccalà con peperoni cruschi

Direttamente dalle pendici del Pollino, più precisamente da Morano Calabro, uno dei borghi più belli non solo del Pollino ma d'Italia, ci arriva questa ricetta, o per meglio dire un piatto della tradizione!

Il baccalà con peperoni cruschi, che ci raccomanda uno dei ristoranti più frequentati di Morano, Ristorante da Renato che ringraziamo per averci regalato questo tuffo nel gusto e nella tradizione.

 

Ricetta per 4 persone:

600 grammi di baccalà  (meglio se con la spina)

8 peperoni secchi

10 olive nere al forno 

1 spicchio d'aglio

2 foglie alloro

olio d'oliva quanto basta

 

Tempo cottura 10 minuti circa.

Biscotti della Dea Atena di Lagaria

Ecco una ricetta che il Prof. Paolo Gallo ci regala, una ricetta che proviene dal passato.

In tutta la Magna Grecia si consumavano grandi quantità di dolci che venivano preparati ad offerti durante le festività religiose e le cerimonie sacre presso i templi.
Tra questi alcuni biscotti all'anice impastati con miele che potevano avere diverse forme a volte anche come delle statuette.

Ingredienti:
• 120 grammi di Olio di Oliva
• 370 grammi di Farina
• ¼ cucchiaino di Sale
• 1 cucchiaino di Semi di Anice
• 4 cucchiai di estratto di Anice
• 70 grammi di Nocciole
• 100 grammi di Miele

Cantina Rizzo 

Frascineto

Storia Aziendale
La nostra azienda è una piccola realtà in un suggestivo panorama ai piedi del Monte Pollino.
Nasce nel 1998 per volontà di Gennaro Rizzo, proprietario dell'azienda, appassionato di viticoltura e da sempre desideroso di impiantare vitigni autoctoni in alcuni terreni storici di famiglia, caratterizzati da una particolare posizione geografica la quale, favorita dall'aria fresca dei monti e dalla brezza marina dello Ionio, contribuisce alla perfetta maturazione di ogni singolo grappolo.
Situata a Eianina, piccola frazione di Frascineto (paese di origine arbëreshe), la nostra cantina affiora fra un vasto uliveto che la circonda, ai piedi delle meravigliose montagne rocciose di Frascineto. Qui trasformiamo le uve provenienti esclusivamente dai nostri vigneti, che si estendono per circa cinque ettari.
Montonico, Malvasia e Pecorello (a bacca bianca), Magliocco canino e Greco nero (a bacca nera) sono le varietà di vitigni autoctoni che coltiviamo, la cui raccolta avviene rigorosamente a mano per selezionare solo i grappoli migliori direttamente sulla pianta.
Un tempo ogni famiglia di Frascineto era dedita all’arte vitivinicola. Chiunque avesse un terreno, seppur piccolo, si dedicava alla coltivazione della vite e alla produzione del vino, all’epoca venduto “sfuso” senza essere imbottigliato.

                                                        
Noi oggi abbiamo scelto di proseguire con questa antica pratica, attualmente molto radicata del nostro territorio, decidendo comunque di realizzare una piccola linea di vini in bottiglia, come prodotto di nicchia, per essere coerenti con la nostra filosofia: rispettare la tradizione, ma sempre con un occhio rivolto all’innovazione.
È proprio di questo che si occupa oggi il figlio Francesco, che ha preferito tornare nel proprio paese per amore della sua terra e della sua azienda piuttosto che rimanere in città a Bologna dopo aver terminato gli studi universitari.
Dopo aver preso in mano le redini dell'azienda, un pomeriggio, leggendo vecchi archivi storici di famiglia ha scoperto di avere un omonimo trisavolo, Francesco Rizzo appunto, che nel 1920 risultava essere uno dei primi cittadini di Frascineto a produrre vino.
Da sempre appassionato al mondo del vino, Francesco si prende cura della cantina a tutto tondo, dal vigneto alla vinificazione.
Proprio lavorando nei vigneti si è reso conto, con un’osservazione condotta da un punto di vista ampelografico, di avere fra le mani una vite storica molto particolare e i risultati del test del DNA della vite hanno confermato quella sua sensazione. Si tratta di un vitigno raro, il Montonico Pinto (a bacca bianca), di cui esiste solo 1 ettaro di proprietà appunto della Cantina Rizzo. Questo vitigno ha subito una modificazione genetica rispetto a "suo padre" il Montonico. La denominazione Pinto si deve ad alcuni puntini che si trovano sulla buccia dell'acino che all'inizio hanno fatto pensare che fosse punto da un insetto, da qui Pinto. In realtà non è punto da un insetto, ma è semplicemente un aspetto che lo caratterizza e lo distingue.
A brevissimo uscirà la prima DOP aziendale con Montonico Pinto in purezza, di cui non sveliamo ancora il nome e la storia.
Attualmente dunque i nostri vini in bottiglia sono cinque:
Timpa delle Fave, vino bianco che nasce dall'unione dell'uva Montonico (80%) e Malvasia (20%)
Monvecchio Rosso, che nasce dalla vinificazione delle uve provenienti dal Magliocco Canino (100%)
Monvecchio Rosato, prodotto da uve provenienti dal vitigno Magliocco Canino (100%)
Gëzuar è un vino rosso che prende il nome dalla lingua arbëreshë, ossia la lingua dei paesi italo-albanesi; Frascineto è uno dei pochi comuni che ancora rispetta e conserva la lingua e le tradizioni di questa minoranza etno-linguistica. La parola Gëzuar (si legge "Gzuar") significa letteralmente "Salute" e viene usata come esclamazione in un brindisi. Il vino nasce dall'unione dell'uva Magliocco Canino e Greco Nero.

                                                                                
E infine il Kroi, anch'esso derivante dalla lingua arbëreshe. Un vino prodotto da uve 100% Pecorello. Il suo nome significa Fontana ed è stato scelto per rendere omaggio al nome della via in cui è situata l'azienda, che conduce alla fontana storica del paese. Fontana sorgiva con cui un tempo le donne lavavano i panni e che ancora oggi vede molta gente recarsi lì per bere la sua ottima acqua fresca priva di cloro.

Azienda Agricola Casalnuovo del Duca

      

Casalnuovo del Duca era l'antico nome di Frascineto, paese Arbëreshë in cui ha sede l'azienda. La sua estensione complessiva è pari a 25 ettari coltivati a vigneti e uliveti. Essa pur rappresentando una realtà vitivinicola volta al futuro, affonda le sue radici nel passato. Difatti la famiglia Spata-Armentano, proprietaria dell'azienda, vanta antiche tradizioni nel settore della produzione vitivinicola. Prova ne è la vecchia cantina di famiglia nel centro storico di Frascineto e l'antico Palmento dove, fino all'ultimo ventennio dell'ottocento, l'uva veniva pigiata con i piedi e poi pressata in un antichissimo torchio artigianale costruito interamente in legno, oggi custodito gelosamente dai proprietari. Nel 2006 l'azienda inizia un articolato "Progetto Qualità" attraverso la scommessa su un territorio collinare vocato da sempre alla viticoltura e dal quale, con un lavoro intenso, con l'esperienza si potevano ottenere uve di straordinaria qualità. La loro oculata selezione ha portato alla nascita del marchio Casalnuovo del Duca.

I vini sono realizzati con vitigni autoctoni come il Pecorello per il bianco e il Magliocco per rosso e rosato.

 

Cuddrura salata 

 

Dopo tanti dolci ecco una variante salata del dolce simbolo della Pasqua in Calabria, la "cuddrura salata", la tradizione nel borgo di Morano Calabro vuole che questa pietanza venga consumata il giorno della Santa Pasqua.
Il suo nome deriva dal greco kollura, per la sua forma circolare, nell'antichità ne venivano realizzate di grandezze diverse, la più grande veniva donata al capo famiglia in segno di rispetto e venivano posti in essa anche le uova.

Mariella Rose


#perladelpollino