La Basilica Minore di San Giuliano
La chiesa monumentale di San Giuliano di Castrovillari, divenuta Basilica Minore è una delle chiese più importanti tanto sotto il profilo religioso che artistico, oltre ad essere il patrono della città, festeggiato il 27 di gennaio.
Non avendo notizie sull'origine di questa chiesa, vista la totale assenza di documentazione si può presumere con che il culto del Santo “Vescovo di Le Mans” arriva insieme ai Normanni, a Castrovillari quindi attorno al 1064 assieme ai culti di S. Mauro S. Liborio e S. Leonardo Abate.
Al XII secolo riguardano le prime notizie sulla chiesa, ovvero una donazione fatta al clero di San Giuliano dall'Imperatore Enrico VI. Nel XIII secolo probabilmente iniziano i lavori di ampliamento della piccola cappella normanna per renderla più consona in proporzioni alla nuova città che trova importanti impulsi con gli Svevi. Castrovillari in quel periodo si spostava dal Colle conosciuto ora come Colle della Madonna del Castello al Colle del Lauro.
Si ben notano architetture gotiche ricoperte successivamente da intonaci tardo barocchi ed alcune decorazioni in pietra rinvenute qui e lì nella muratura.
I lavori di ampliamento avevano molto probabilmente trasformato una torre di vedetta delle mura cittadine in torre campanaria che in passato terminava con una grande cuspide demolita successivamente poiché ritenuta pericolante e sostituite con una cupola maiolicata.
Nel XV secolo la chiesa subisce nuovi importanti e radicali lavori di trasformazione che durano circa un secolo e vennero completati nel 1647, allorquando fu installato un sontuoso soffitto ligneo è un altare in marmo. La nuova chiesa vede una pianta a tre navate suddivisa da pilastri, terminante con un’abside nel quale viene allocato un nuovo coro per il clero che in quel periodo contava oltre 50 sacerdoti.
La chiesa presenta ancora un meraviglioso portale in pietra chiara in stile rinascimentale datato 1568. Il portone fu realizzato da un bravissimo artigiano di Morano Calabro ovvero Silvestro Schifino, (il portone fu sostituito a causa delle pessime condizioni di conservazione dovute agli agenti atmosferici).
Ai lati dell'ingresso due bellissime cappelle, una dedicata a San Pietro e l'altra al Crocifisso.
Nel corso del XVII XVIII secolo sui fianchi della chiesa furono edificate altre cappelle di patronato delle famiglie più importanti di Castrovillari.
La chiesa subisce un tremendo incendio a causa di un braciere lasciato acceso nella notte tra il 25 e il 26 dicembre del 1789 dal quale parte una scintilla che incendia il coro e il soffitto ligneo. La chiesa viene quasi interamente distrutta e la sua ricostruzione è lentissima visto anche la posizione dell'edificio che ormai non è più centrale dell'edilizia urbana della nuova Castrovillari. Una scossa viene data proprio nel decennio francese quando anche Gioacchino Murat passando da Castrovillari, dona 100 ducati per la ricostruzione del tetto. La chiesa non verrà ricostruita nella sua totalità, viene pertanto ridotta e privata dell'abside. Segue un periodo poco felice durante la prima guerra mondiale, per vedere un primo restauro nel 1960, ed ulteriori lavori presenti ancora oggi.
Natività di Beata Maria Vergine
La chiesa madre di Rotonda viene costruita tra il XVIII è il XIX secolo e rappresenta l'edificio di culto più grande del borgo.
La facciata presenta tre ingressi incorniciati da portali in pietra del XIX secolo, di manifattura locale. A sinistra della facciata trova collocazione la torre dell'orologio che con le due campane bronzee, accompagna lo scorrere delle ore.
La chiesa presenta una pianta a croce latina e dal centro si innalza una imponente cupola.
Foto di Antonella Palazzo
L’imponente portale in pietra dell’ingresso centrale è datato 1857, opera del maestro Antonio di Iacovo maestro scalpellino di rotonda, che raffigura nel timpano Dio Padre benedicente.
Dall'ingresso attraverso il portone in legno a cassettoni, sormontato da una vetrata a raggiera del 1909, si ha accesso alla navata centrale, collegata alle due navate laterali minori sormontate da archi a tutto sesto.
La grande cupola che da luce alla chiesa sormonta lo spazio di incontro della navata centrale con il transetto.
Impreziosita da affreschi con:
Cristo redentore;
Le tre Virtù Teologali: Fede, Speranza e Carità fra le quattro Virtù Cardinali: Prudenza, Giustizia,
Fortezza e Temperanza, raffigurate come quattro angeli in preghiera del XX sec.
Nei 4 pennacchi per raccordano i pilastri al tamburo sono raffigurati i quattro Evangelisti del XX secolo.
Nella volta a botte della navata centrale ritroviamo invece:
La Santissima Trinità nella gloria del Paradiso del XIX secolo;
Il dono delle stimmate a San Francesco d'Assisi sul monte dell'Averna del XIX secolo;
Il miracolo del Crocifisso portato dal granchio a San Francesco Saverio in terra di missione del XIX secolo.
Sotto la cupola, al centro del presbiterio ritroviamo l'altare maggiore datato 1881, rivestito con marmi policromi.
Ai lati dell'altare troviamo due nicchie, rivestite da marmi policromi in cui sono collocate le statue di San Giovanni Battista e di Maria Santissima della Consolazione del XVI secolo, Patrona del paese.
Foto di Antonella Palazzo
Nella volta dell’abside due affreschi nei medaglioni che raffigurano il Sacrificio di Isacco e Gesù al pozzo con la Samaritana del XIX secolo.
Al centro della volta dell'abside in una nicchia finemente decorata da Stucchi troneggia durante il periodo pasquale la statua lignea del Cristo Risorto.
Sotto la parete fa bella mostra di sé la pala del titolo parrocchiale che raffigura la Natività della Beata Vergine Maria, tela del XIX secolo di Raffaele Aloisio.
Alla destra dell'altare maggiore troviamo l'altare dedicato alla Madonna del Rosario e quello dedicato a Santa Filomena, mentre a sinistra troviamo l'altare dedicato alla Madonna Addolorata che custodisce una scultura lignea di alto valore artistico del Cristo morto risalente al XVII - XVIII secolo.
Le navate laterali, sono coperte da volte a crociera con tre altari minori in stucco.
Sulla destra:
Sulla sinistra:
Nella chiesa possiamo ancora ammirare rilevanti opere di pietra di scalpellini rotondesi fra cui il fonte battesimale datato 1575, collocato nella navata di destra, e le due acquasantiere poste all'ingresso.
Successiva alla costruzione della Chiesa Madre è la cappella del Sacro Cuore edificata tra il 1920 e il 1926, è situata in fondo alla navata di sinistra. Dal grande arco di ingresso si scorge l'altare marmoreo su cui è situata la nicchia che ospita la statua del Sacro Cuore di Gesù, intorno ad essa affreschi del maestro Lanziani che raffigurano Angeli e i Santi, Antonio da Padova e Luigi Gonzaga. Nella parete di sinistra, in una nicchia ritroviamo la statua lignea della Madonna del Carmine del XVIII secolo.
Foto di Antonella Palazzo