La Salamandra Pezzata
Salamandra salamandra
Tra le tante specie che troviamo sul Pollino eccone una delle più simpatiche e colorate.
La Salamandra Pezzata (Salamandra salamandra) è un anfibio urodelo appartenente alla famiglia Salamandridae. La salamandra pezzata è facilmente riconoscibile per la sua colorazione nera con vistose macchie gialle. Piuttosto grande e robusta presenta coda corta e delle ghiandole paratiroidi piuttosto grandi, raggiunge dimensioni tra i 15–25 cm di lunghezza totale, e le femmine sono quasi sempre grandi dei maschi.
Nella parte superiore troviamo il riconoscibilissimo alternarsi del colore nero e giallo mentre la parte inferiore è scura. La pelle si presenta liscia e lucente, e le ghiandole rilasciano un muco che ha molteplici funzioni, funge da battericida, riduce la disidratazione e la rende repellente ai predatori. Vive in foreste in zone collinose o montuose, è terragnola e vive in ambienti umidi, attraversati da piccoli corsi d'acqua, fondamentali per la riproduzione.
La salamandra depone le sue uova in torrenti non inquinati con ampia disponibilità di cibo come crostacei, larve di insetto ecc. Solitamente dà alla luce piccoli già metamorfosati. Prevalentemente notturna, si può trovare allo scoperto di giorno dopo piogge o al coperto sotto sassi, ceppi e fessure. È attiva soprattutto durante i mesi autunnali e primaverili, e non si ritira in letargo invernale nell'Europa meridionale.
Caccia di notte a pochi metri dalla sua tana. Si muove con molta lentezza e la difesa come sopra indicato è affidata al muco che secerne una sostanza su tutta la cute che ha effetto irritante sulla bocca e sugli occhi del predatore (pertanto non tocchiamola e soprattutto se la si dovesse toccare non tocchiamo occhi o bocca). I colori brillanti hanno un effetto di avvertimento. Presente in tutta Italia tranne che in Sicilia e Sardegna ed ovviamente... nel Parco Nazionale del Pollino.
Foto di Gaetano Sangineti
Salamandrina dagli occhiali
Salamandrina terdigitata
Foto Gigi Poerio
Una piccola amica nel Parco del Pollino è la inconfondibile salamandrina dagli occhiali nei pressi dei corsi d’acqua incontaminati.
La Salamandrina dagli occhiali è un anfibio della famiglia Salamandridae. La piccola salamandra si presenta affusolata ma con accentuati solchi intercostali, una testa lunga e con occhi chiaramente sporgenti. La coda ha forma cilindrica con un chiaro rilievo dorsale, nel complesso molto lunga. Nelle zampe posteriori presenta 4 dita mentre la sua pelle molto rugosa con verruche sporgenti facendola apparire segmentata. Parte superiore bruna o nera con “decorazioni” triangolari gialle e a volte rosse sul capo. Parti inferiori chiare con macchie scure all’altezza del ventre e gola nera. Caratteristica è negli adulti la parte inferiore della coda e delle zampe che presentano un colore rosso brillante. Le sue dimensioni oscillano tra i 7 e gli 11 cm.
Il suo habitat sono le zone boscose montane con ricco un sottobosco e vicino a corsi d’acqua, la troviamo fino ai 1300 mt slm. Si muove soprattutto di notte ma la si avvista a volte al crepuscolo o nelle giornate dopo le piogge. Una caratteristica è che quando si trova in pericolo arrotola la coda con lo scopo di far vedere le parti rosse in segno di minaccia, mentre se molestata a volte si finge morta. La femmina depone le uova a grappoli attaccandole alla vegetazione sommersa, i piccoli sono simili agli adulti ma respirano con le branchie. Si nutrono di invertebrati. La troviamo in tutta Italia, Sicilia e Sardegna escluse.
Foto Gaetano Sangineti
Le Farfalle
Foto Gaetano Sangineti
Le farfalle sono tra le creature che attirano maggiormente la nostra attenzione e stimolano la nostra fantasia.
Il loro leggiadro svolazzare e i bellissimi colori, portano la primavera nella nostra fantasia. Chi di noi non ha mai utilizzato la farfalla come icona o affiancato questa figura a qualcosa di bello?
Ma la loro funzione non è solo estetica e rievocativa!
I lepidotteri sono molto importanti in natura e sono degli ottimi bio-indicatori. La loro presenza o assenza ci ridà lo stato di salute dell’ambiente, essendone esse completamente dipendenti nei vari stadi del loro sviluppo.
Il loro ciclo vitale è molto affascinante, difatti le farfalle vivono in media un mese, ma alcune specie muoiono solo dopo poche ore, mentre altre sfiorano l'anno di vita.
Alcune specie di lepidotteri vivono per breve tempo senza mai spostarsi dal luogo in cui sono nate, altre invece possono compiere lunghi viaggi e migrare da un continente all'altro, alla ricerca di fonti di cibo e aree idonee per la riproduzione.
Sono quattro le principali fasi di un ciclo vitale di una farfalla:
- Uovo
- Bruco
- Pupa o Crisalide
- Adulto
La maggior parte dei bruchi ha una sua pianta nutrice sulla quale si nutre e cresce, alcuni sono predatori e si cibano di piccoli insetti, mentre altri ancora vivono accuditi all'interno dei formicai.
Una volta fuoriuscite dalla crisalide le farfalle compiono incredibili evoluzioni al fine di conquistare il partner.
Per difendersi dai nemici hanno adottato svariate tecniche, dall'utilizzo di sostanze velenose, al camuffarsi con colorazioni mimetiche, al fuggire velocemente utilizzando comportamenti strategici.
Negli ultimi 50 milioni di anni le farfalle si sono diversificate in una quantità incredibile di specie; sono più di 20.000 le farfalle diurne.
Considerando anche quelle notturne, dette "Falene", arriviamo a superare le 165.000 specie.
La distinzione tra farfalle e falene non risponde a una classificazione scientifica tassonomica ma deriva dall'uso comune.
Il termine lepidottero deriva dalle parole greche “lepis” e “pteròn” che significano “scaglia” e “ala” che rivela la loro caratteristica distintiva, cioè avere le ali interamente ricoperte da minuscole scaglie.
Il corpo è così composto:
- Capo
- Torace
- Addome
- 6 Zampe
- Antenne
- Ali
La farfalla più grande esistente è la Ornithoptera alexandrae, o farfalla della regina Alessandra, che può raggiungere un'apertura alare di 31 cm, una lunghezza corporea di 8 cm e un peso fino a 12 grammi.
Libellula o Damigella
Calopteryx splendens - Foto Gaetano Sangineti
Le libellule appartengono all'ordine degli Odonati “dal greco: mandibole dentate” si dividono in due gruppi principali: gli Anisotteri, o “vere libellule”, e gli Zigotteri o "damigelle". Presentano il corpo allungato, occhi grandi, antenne corte e due paia di ali trasparenti.
La distinzione avviene facilmente da posate poiché:
• Le libellule tengono le ali aperte e orizzontali.
• Le damigelle tengono le ali verticali e chiuse sopra il corpo.
Vivono nelle vicinanze dell'ambiente acquatico, si nutrono di insetti che catturano in aria, mentre gli esemplari giovanili “ninfe” vivono in acqua e si nutrono di insetti e girini.
Quando la larva diviene matura, passa alla fase successiva “la metamorfosi” così la “ninfa” si arrampica fuori dall'acqua ed in pochi giorni, si evolverà in un insetto adulto. Curiosità la loro fase di sviluppo può durare fino a 5 anni.
Le libellule:
• riescono a battere le ali anche 20 volte al secondo.
• possono arrestarsi istantaneamente.
• sanno librarsi immobili.
• possono volare all'indietro ma per brevi tratti.
Le Damigelle
• hanno vari colori.
• sono più piccole di dimensioni.
• sono più numerose delle libellule.
• hanno forma più slanciata, leggera e aggraziata.
• praticano un volo più lento.