L’escursione è stata una vera e propria scoperta...
L’escursione è stata una vera e propria scoperta...
Spesso mi imbatto in persone che, sentendo il racconto delle mie gite in montagna, lasciano trapelare la loro concezione di escursione: lunga camminata lungo sentieri più o meni impervi, fatica, sudore e stanchezza.
Oggi avrei voluto quelle persone con me e con il gruppo guidato da Gaetano Sangineti e da Stefano Saetta.
L’escursione è stata una vera e propria scoperta, un camminare lento e attento lungo sentieri che attraversano magnifici boschi di faggi a partire dal piano di Novacco fino alla Fiumarella di Rossale.
La camminata si è svolta tra momenti di ascolto dei suoni del bosco, momenti di concentrazione sul nostro respiro, ma anche osservazioni della ricca biodiversità vegetale che caratterizza il Parco del Pollino e che vede in questa stagione un tripudio di fiori, di colori, di profumi.
Nell’ultimo tratto di percorso, lungo il corso d’acqua che scorreva regolare, regalandoci una vera e propria melodia, il paesaggio diventa fiabesco, suggestivo, ricco di energie positive.
La temperatura dell’aria non molto calda e il cielo a tratti velato hanno favorito la creazione di una condizione di benessere fisico, necessaria per predisporci bene alla nostra esperienza di SAHAJA YOGA: una meditazione guidata dalla bravissima Stefania Monaco e finalizzata al risveglio spontaneo della Kundalini, l’energia che ogni essere ha in sé, a livello di osso sacro e che, nella maggior parte dei viventi si trova in uno stato dormiente.
Durante la mezz’ora di meditazione guidata, ogni persona ha potuto fare esperienza di concentrazione su di sé e sulla sua interiorità, entrando in connessione con la natura, come parte di essa.
Al termine della meditazione e del pranzo al sacco, abbiamo fatto ritorno alle nostre automobili, con la condivisione della percezione di serenità e relax, che hanno caratterizzato la giornata, favorendo anche la costruzione di un ottimo clima di gruppo.
Unico aspetto negativo dell’escursione è stato il ritrovamento e la conseguente raccolta da parte di Luigi e di Stefania, di molti, troppi, rifiuti abbandonati, resti di passaggi di persone che ancora sono legate alla relazione di dominio e proprietà dell’uomo verso la natura. Abbiamo anche trovato tracce di pic nic con resti di fuoco impunemente e imprudentemente acceso ai piedi di un faggio maestoso.
L’esperienza unica, coinvolgente e suggestiva è certamente da ripetere, sperando di estendere la diffusione della pratica di meditazione a un numero sempre maggiore di persone, affinché possano essere aiutate a percepirsi e viversi in costante connessione con la natura, con la madre terra.
Antonia Romano