Il Cerambice Morimus
- Categoria: LA FAUNA DEL PARCO
- Pubblicato: Domenica, 05 Aprile 2020 15:21
- Scritto da tanen
- Visite: 7763
Il Cerambice Morimus Asper ... il Pisasale!
A spasso per i boschi del Pollino ci sarà capitato di imbatterci in un curiosissimo coleottero dalle lunghe antenne!
Il Cerambice Morimus
- Ordine: Coleotteri
- Famiglia: Cerambydaceae
- Genere: Morimus
- Specie: Morimus Asper (Sulzer 1776)
Presente in molte zone dell’Europa ed ovviamente in Italia, svolge una fondamentale ed importante funzione, del resto come tutti gli altri coleotteri, in quanto vive e si nutre in boschi di conifere e latifoglie ad altitudini che arrivano fino ai 1500 m s.l.m., dove troviamo legno ormai morto.
La sua presenza è legata ai seguenti alberi:
- Quercia
- Faggio
- Carpino
- Ontano
- Salice
- Pioppo
- Pino
- Abete
- Larice
I Cerambicidi caratterizzati da lunghe antenne sono chiamati con l'appellativo di "Longicorni", caratteristica che li rende facilmente riconoscibili. Il Moribus presenta una coriacea corazza, il corpo di forma allungata e raggiunge una lunghezza che va dai 15 ai 40 mm. Non avendo ali non è in grado di volare, anzi il suo andare è molto lento. Si caratterizza per il suo colore grigio-nero e presenta sulla sua corazza una spiccata forma granulosa, (l’appellativo ‘asper’ che gli è stato assegnato è in riferimento alla superficie ruvida del suo corpo) con macchie scure sulle elitre. Le sue antenne, lunghe e sottili (a volte smisurate nei maschi) sono potenti e fondamentali organi sensoriali.
La larva è marcatamente polifaga, ovvero si nutre di legno di diverse tipologie di albero, mentre la dieta degli adulti si basa su elementi vegetali. Si muovono di notte per andare alla ricerca di foglie, cortecce e quant'altro stuzzichi il loro appetito! Anche per l’accoppiamento e la deposizione delle uova prediligono le ore notturne.
Tra le tante curiosità una riguarda la fase della conquista della femmina, che vede questi coleotteri tendenzialmente tranquilli, avere delle lotte eccessivamente cruente che portano in qualche caso a riportare gravi ferite o addirittura a perdere qualche zampa.
Le femmine dopo l’accoppiamento depongono le uova nei tronchi di alberi ormai morti, e dopo circa 20 giorni le uova si schiudono e le piccole larve avranno tutto l’occorrente per il loro nutrimento.
Curiosità:
- Se molestato il Morimus è in grado di emettere suoni striduli, sfregando le articolazioni del torace.
- Può vivere fino a 2 anni.
- La fase di attività maggiore va da marzo a ottobre.
- Il termine ‘Morimus’ deriva dalla parola greca ‘Mòrimos’, che significa ‘destinato a morire’.
- Nel gergo locale viene chiamato con il nome di Pisasale!
Foto Gaetano Sangineti