La Salamandra Pezzata
- Categoria: LA FAUNA DEL PARCO
- Pubblicato: Venerdì, 20 Marzo 2020 21:34
- Scritto da tanen
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La Salamandra Pezzata
Salamandra salamandra
Tra le tante specie che troviamo sul Pollino eccone una delle più simpatiche e colorate.
La Salamandra Pezzata (Salamandra salamandra) è un anfibio urodelo appartenente alla famiglia Salamandridae. La salamandra pezzata è facilmente riconoscibile per la sua colorazione nera con vistose macchie gialle. Piuttosto grande e robusta presenta coda corta e delle ghiandole paratiroidi piuttosto grandi, raggiunge dimensioni tra i 15–25 cm di lunghezza totale, e le femmine sono quasi sempre grandi dei maschi.
Nella parte superiore troviamo il riconoscibilissimo alternarsi del colore nero e giallo mentre la parte inferiore è scura. La pelle si presenta liscia e lucente, e le ghiandole rilasciano un muco che ha molteplici funzioni, funge da battericida, riduce la disidratazione e la rende repellente ai predatori. Vive in foreste in zone collinose o montuose, è terragnola e vive in ambienti umidi, attraversati da piccoli corsi d'acqua, fondamentali per la riproduzione.
La salamandra depone le sue uova in torrenti non inquinati con ampia disponibilità di cibo come crostacei, larve di insetto ecc. Solitamente dà alla luce piccoli già metamorfosati. Prevalentemente notturna, si può trovare allo scoperto di giorno dopo piogge o al coperto sotto sassi, ceppi e fessure. È attiva soprattutto durante i mesi autunnali e primaverili, e non si ritira in letargo invernale nell'Europa meridionale.
Caccia di notte a pochi metri dalla sua tana. Si muove con molta lentezza e la difesa come sopra indicato è affidata al muco che secerne una sostanza su tutta la cute che ha effetto irritante sulla bocca e sugli occhi del predatore (pertanto non tocchiamola e soprattutto se la si dovesse toccare non tocchiamo occhi o bocca). I colori brillanti hanno un effetto di avvertimento. Presente in tutta Italia tranne che in Sicilia e Sardegna ed ovviamente... nel Parco Nazionale del Pollino.
Foto di Gaetano Sangineti