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BENI CULTURALI

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La villa romana di Camerelle

LA VILLA ROMANA CAMERELLE

 

Lungo le sponde del Fiume Coscile nel territorio di Castrovillari, ritroviamo uno dei complessi più noti di insediamento rurale di epoca romana. I resti dell’edificio della villa romana di Camerelle, ubicato a mezza costa su un terrazzamento che la colloca in ottima posizione rispetto alla piana, tanto che nelle fonti, veniva identificata come location ottimale per clima e fecondità del terreno.

L’edificio presentava numerosi ambienti dai quali si definivano la pars urbana, la pars rustica e la pars fructuaria. La zona produttiva (pars fructuaria) viene identificata dalla presenza di un ambiente adibito alla conservazione delle derrate (granaria, correa), di un torcularium e di alcune vasche di decantazione.

Le strutture murarie sono realizzate in opus incertum, visibili ancora oggi nonostante la struttura sia stata inglobata in una recente casa colonica.

Negli anni sessanta si acquisirono alcuni dati, come la planimetria e furono recuperati numerosi reperti che hanno permesso di stabilire la vita della villa, ovvero dal I a.C. al III/IV d.C., ma visto il ritrovamento di un bicchiere a calice, sembrerebbe portare la frequentazione della villa al V sec. d.C. Reperti ad oggi conservati presso il Museo Archeologico di Castrovillari.

Fonte Museo Archeologico di Castrovillari Gruppo Archeologico del Pollino.

 

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L'Ospizio del SS. Crocifisso

L'Ospizio del SS. Crocifisso


Lungo la strada che da Castrovillari conduce al borgo di Morano Calabro, una volta superato il ponticello dell’antica ferrovia calabro-lucana Lagonegro-Spezzano Albanese, incontriamo una struttura che desta grande curiosità, l’ormai rudere dell’Ospizio del SS. Crocifisso, storico convento di Morano.

Edificato nell'anno 1666 sul ciglio della strada consolare, per iniziativa del Sig. Marco Colobraro e alcuni fedeli che con le proprie offerte riuscirono nell’intento di edificare un rifugio atto ad accogliere viandanti ammalati e bisognosi di soccorso, specialmente nella stagione invernale.

Portato a termine nel 1673, il complesso era costituito da una chiesetta omonima, da un caseggiato a forma di convento ed un attiguo appezzamento di terreno le cui derrate maggioravano l'introito enfiteutico annuale di altri terreni valutato in 28 ducati. Il fondatore ne tenne l’amministrazione per 10 anni, poi divenne jus patronato del real Demanio, gestito dalla Beneficenza.

Poiché questa ne trascurò la manutenzione, nel 1854 era ridotto in pessime condizioni. Ferdinando II decretò che ne avessero cura i Cappuccini. Il suo ripristino andò di pari passo con quello del convento di Morano fino alla soppressione. Delle vicende posteriori non si fa più cenno nelle fonti, e con ogni probabilità l'Ospizio del SS. Crocifisso, tornò in possesso del Demanio.

ph. G.S.